ARCHIVIO CORRIERE DELLA SERA - Ottobre 2015
FONTE: ARCHIVIO CORRIERE DELLA SERA - Ottobre 2015
Al festival dei fuori di... strada «Noi qui per trovare il 4x4 perfetto»
Al festival dei fuori di... strada «Noi qui per trovare il 4x4 perfetto»
Esercitazioni spettacolari alla kermesse che raduna migliaia di appassionati
Marina di Carrara (Massa-Carrara) Si mangia la polvere. Ci si sporca di fango. Si prendono sberle di adrenalina su pendenze impensabili. Si viene martellati dai contraccolpi dei fossi. Ma ci si diverte. Lo potrebbero garantire i 30mila visitatori del 4x4Fest. Perché questi non si comprano il fuoristrada per parcheggiare sul marciapiede di città, davanti al bar. Questo è il popolo del fuoristrada vero. Che oltre le confortevoli certezze dell'asfalto ci sa andare sul serio e ci va. Marina di Carrara come Sanremo: il Festival (loro dicono Salone) italiano della trazione integrale. Una follia di nicchia? A parte i 30mila, a far numero ci sono 175 espositori da otto nazioni, sparsi su ottomila metri quadrati di stand. Accessori, ricambi, articoli tecnici. Macchine nuove e d'epoca. Fausto e Annette, da Villafranca Lunigiana, non resistono alla tentazione di valutare una Defender (prima che esca di produzione) in alternativa alla loro Vitara: «Avevamo una delle prime Defender: pesante, primitiva, ma ci è rimasta nel cuore?». Dilettanti e professionisti gomito a gomito: Patrizia e Federico, da Modena, approfittano della Scuola di pilotaggio Mitsubishi per strappare qualche consiglio a un istruttore della Federazione Italiana Fuoristrada prima di partire per un test in Pajero: «La nostra Samurai del 1995 va bene per le escursioni sull'Appennino, ma per gli spostamenti più lunghi... Questa Mitsubishi è spaziosa, veloce e confortevole...». Ales Plesnicar, giardinere di Gorizia, fan Toyota, qui ha da sempre un appuntamento con gli altri patiti delle 4x4 nipponiche. Tipo Alessandro Innocenti di Sansepolcro (Arezzo) e Pierluigi Bortoletto di Savona. La loro «flotta» di Toyota Land Cruiser ha macinato fra 100 mila e 500 mila km. È la prima volta, invece, per Massimo Podestà, di Sarzana: appassionato di buddismo e di fuoristrada: «Cerco accessori tecnici per preparare la mia Jimny diesel». Che ci crediate o no, Andrea Saccone è arrivato qui in Unimog direttamente dall'Islanda, dove si trovava per lavoro. Giacomo e Matteo studiano ancora, ma avevano bisogno di qualcosa per corredare la loro Samurai. Un altro giovane Giacomo, ma questo fa Gatti di cognome, lavora a Milano come farmacista e fa parte del club Mercedes G: «Al Fest rivedo tutti, vecchi amici e compagni di viaggio». Viaggi veri, dall'Oman all'Islanda. A lui la passione l'ha attaccata papà Stefano, chirurgo vascolare oggi in pensione. Che al figlio, ricorda Giacomo, diceva: «Un mese in viaggio vale più di un anno seduto al banco». E via insieme, a studiare nelle università degli sterrati e dei deserti di tutto il mondo.
Bruciamonti Roberto
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(12 ottobre 2015) - Corriere della Sera